Barbarià

Barbarià, appellativo che deriva da “imbarbarito, imbastardito”, era un’antica tecnica che prevedeva la semina autunnale di una miscela composta da semi di grano( 60%) e segale (40%).
Si trattava di un metodo che consentiva alle popolazioni montane e pedemontane di ottenere una farina da pane più digeribile di quella che veniva prodotta con la sola segale così che se l’annata fosse stata favorevole alla fine avrebbero ottenuto una farina particolare, buona e sostanziosa. Qualora invece l’annata fosse risultata difficoltosa, compromettendo lo sviluppo del grano (più sensibile alle avversità climatiche) avrebbero raccolto comunque la segale, utile per la loro sopravvivenza.
La farina che ne deriva è integrale, dolce con notevoli caratteristiche organolettiche. Ottima per la creazione di biscotti e torte così come per la pasta e il pane.

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